Claudia: Ciao Jack! Ma cos’è questa foto che hai sul profilo?
Antonio: Che cosa rappresenta la foto che hai pubblicato?
Sia nelle E-Mail che ricevo sia su Facebook, molti mi chiedono cosa è raffigurato nella fotografia che ho pubblicato nel racconto “001 – I will“.
Si tratta della ricostruzione di un oggetto proveniente dal mio tempo, precisamente un componente di un rivestimento protettivo paragonabile all’elmetto di un’armatura o ad un casco. La fotografia non rappresenta l’oggetto reale ma una ricostruzione che ho realizzato ma che risulta molto simile all’originale.
Nell’immagine sembra che sia di metallo ma in realtà è costituito da materiale organico prodotto in laboratorio, grazie agli enormi passi in avanti che l’ingegneria genetica compirà negli anni futuri.
La sua composizione lo rende molto leggero ma allo stesso tempo resistente e impenetrabile. Se una automobile viaggia a forte velocità diretta verso una parete, all’impatto l’auto si accartoccia causando la morte dei passeggeri. Pensate invece ad un insetto, un animale che può muoversi ad una velocità molto elevata in proporzione alle sue dimensioni: una mosca che sbatte contro una parete non muore, al massimo resta stordita dal colpo ma non subisce danni fisici.
Il suo esoscheletro avvolge e protegge le parti sensibili dell’organismo senza appesantirlo. Questo tipo di protezione non ha un’applicazione specifica ma viene utilizzata in vari ambiti: ha la caratteristica di essere elastica quando bisogna indossarla (la superficie interna è sensibile e meno resistente di quella esterna) e di aderire successivamente alla pelle, lasciandola traspirare e rendendo fluidi tutti i movimenti del corpo.